Buon compleanno, Bruce!

Come stai? Spero tutto bene. Sai, le notizie delle settimane scorse ci hanno inevitabilmente preoccupato e creato un po’ di apprensione. Anche se non era in programma un concerto il giorno del tuo compleanno, immagino come si possa sentire chi aveva comprato il biglietto per uno dei tuoi concerti in programma in questi giorni. I concerti in occasione dei tuoi compleanni hanno sempre avuto qualcosa di particolare, un’aura magica e qualche chicca, con tutta l’arena che ti faceva gli auguri, magari con la complicità di quel mattacchione di Steve Van Zandt.

Un uomo in carne e ossa

Tutto questo è ahimè sfumato, perché tu sei un uomo. Un grande uomo, ma pur sempre un uomo. Sai, noi a volte lo dimentichiamo, un po’ infantilmente pensiamo che, a differenza di tutti gli altri, tu non invecchierai, non ti ammalerai, persino non morirai. Continuiamo a pensarti quella roccia granitica di muscoli ed energia che ci farà cantare e ballare ancora per cent’anni. È amore, solo grande amore, che ci porta a costruire un’iperbole su di te. All’estremo opposto ci sono quelli che ti hanno abbandonato perché vorrebbero vederti ancora come il cantore dei poveri, l’eroe degli umili, l’uomo arrabbiato, il nuovo Woody Guthrie o il nuovo Bob Dylan, come se 50 anni non fossero trascorsi, come se tu avessi la stessa età e lo stesso spirito di allora, come se il mondo nel frattempo non fosse cambiato. C’è anche chi ti accusa di incoerenza, magari soltanto perché sei diventato amico di un ex Presidente degli Stati Uniti d’America.

Tra miracoli e debolezze

Sbagliamo tutti, chi in un senso chi nell’altro, perché tu sei un uomo che oggi compie 74 anni, con nuovi problemi e nuovi pensieri. Ci hai detto che hai sospeso alcuni concerti per un’ulcera, ma in tanti di noi è sorto il dubbio che ci fosse altro. “E perché mai?” viene da chiedersi. Perché dovremmo dubitare di un uomo che proprio negli ultimi anni si è messo a nudo come poche altre star hanno voluto e saputo fare? Ci hai svelato tutte le tue debolezze, dall’annoso stato di depressione, forse mai completamente risolto, alla paura della morte che ti ha colto quando hai scoperto di essere l’ultimo uomo ancora vivo della tua primissima band. Perché mai non dovremmo semplicemente pensare che un uomo che oggi compie 74 anni, dopo l’ennesimo miracolo di una sessantina di concerti in giro per il mondo, concerti di 3 ore e di tanta energia profusa, si sia soltanto reso conto di aver chiesto un po’ troppo a se stesso e, di conseguenza, necessiti di riposare? Ma tant’è, siamo anche noi uomini, pertanto assolutamente fallibili, soprattutto quando si è mossi dalla passione. In una tua bellissima canzone scrivi che c’è bisogno di eroi e quindi gli eroi vengono creati. A volte ci caschiamo anche noi, scusaci per questo.

In famiglia

Proprio perché sei un uomo in carne e ossa, ti dico la verità: nonostante il dispiacere per il tuo malessere e per i concerti rimandati, mi rende felice pensare che tu possa festeggiare questo compleanno con la tua famiglia, specie ora che sei anche diventato nonno della piccola Lily Harper. Godrai della compagnia del tuo grande sostegno, Patty, dei tuoi figli, così diversi eppure così simili a te (leggi qui). Sperando anche che, in un giorno così speciale, tu possa dare un bacio sulla fronte alla tua mamma, la piccola grande Adele (leggi qui), una quasi centenaria che sta lottando e che sicuramente ti ha passato quella forza fisica e di spirito che ha fortemente contribuito a renderti quello che sei. E poi lo sai, lei rappresenta anche un po’ il nostro orgoglio italiano.

Bruce, il fratello maggiore

Buon compleanno, Bruce! E grazie, davvero. Grazie certamente per la tua musica. Grazie ovviamente per le emozioni che ho vissuto in questi 35 anni di concerti. Ma personalmente ti dico soprattutto grazie per le tue parole, i tuoi racconti, le tue storie. In quei testi hai messo i drammi, le tragedie, le paure ma anche le passioni, i sentimenti, persino le frivolezze e, perché no, anche un po’ di sano sesso. Cose che stanno nella vita di ogni persona, anche e soprattutto nella tua, quella del ragazzino che sei stato e dell’uomo con la “brillante maschera” da rockstar che sei ormai da tanti anni. Non sei mai stato bacchettone come può essere un genitore, piuttosto sei stato il fratello maggiore che non ho mai avuto. Quello che ti parla delle cose da fare, anche di quelle da non fare, degli errori che si compiono e della speranza di redimersi, presto o tardi.

E allora buon compleanno, fratellone!

 

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Dario Migliorini

 

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