Tina Turner, la Regina del Rock
Tina Turner, al secolo Anna Mae Bullock, è stata una delle più carismatiche e incisive interpreti del pop-rock americano e mondiale, al punto da essere definita la Regina del Rock. La sua voce potente e roca, la sua personalità dirompente e l’energia con cui calcava i palcoscenici hanno portato al successo canzoni che sono diventate patrimonio dell’umanità musicale. Impossibile non conoscere hit assolute come (Simply) The Best (l’originale era stata incisa da Bonnie Raitt), It’s Only Love (in duetto con Brian Adams), What’s Love Got To Do With It, We Don’t Need Another Hero, Private Dancer, nonché la cover di Proud Mary dei Creedence Clearwater Revival (ai tempi del duo Ike & Tina Turner). Ma di Tina voglio ricordare soprattutto la vicenda umana, costellata da elementi così provanti da rendere la sua stella ancora più luminosa.
L’amore violento…
Tina Turner arrivò al successo negli anni ’60 grazie all’incontro con quello che diventerà suo marito, Ike Turner, compositore e musicista americano. Si conobbero nel 1956, quanto Tina aveva solo 17 anni (Ike aveva 8 anni in più). In realtà nel 1957 Tina ebbe un figlio da un’altra relazione (quel figlio, Craig, morirà suicida a 59 anni). Se il sodalizio musicale di Ike & Tina conobbe presto il successo, al punto da farli diventare uno dei duo pop più influenti della storia della musica nel ventennio ’60/’70, la loro relazione sentimentale mostrò presto grossi problemi. Ike aveva un carattere scostante e violento, aggravato dalla dipendenza dalla cocaina. Nella sua autobiografia Tina racconterà che furono anni di violenza fisica e psicologica. Solo nel 1976 Tina riuscirà a smarcarsi da un uomo così difficile. Si ritrovò così squattrinata e provata, al punto da eclissarsi per un decennio dalla musica che contava.
… e l’amore infinito
Dopo aver conosciuto un successo clamoroso dalla seconda metà degli anni ’80, nei primi anni ’90 Tina Turner conobbe il produttore discografico svizzero Erwin Bach, che sposerà solo vent’anni dopo, nel 2013. Nel nuovo millennio Tina visse un secondo periodo difficile della sua vita. Questa volta fu la salute a tradirla. Prima un ictus e poi un cancro all’intestino la segnarono profondamente. Tina nel frattempo scoprì di soffrire anche di un’insufficienza renale che, oltre a impedirle di continuare nella carriera artistica, la costrinse a un bivio. O un’intensa dialisi o un intervento di trapianto. In realtà Tina individuò anche una terza via: trasferitasi in Svizzera, pensò al suicidio assistito. Ma il marito Erwin, a quel punto, compì l’atto d’amore più grande, che forse ripagò Tina di tutte le delusioni subite in una vita di forti contrasti tra il successo professionale e le sventure personali. Erwin, peraltro molto più giovane di lei, le donò un rene che le fu trapiantato nel 2017. Alla luce dei fatti il dono d’amore di Erwin le ha regalato sei anni di vita. Sei anni di sofferenze fisiche ma di serenità e di vero amore.
Tina & Bruce
Tina Turner e Bruce Springsteen, per quello che si sa, non hanno avuto grandi contatti diretti nella loro carriera. Eppure, alcuni episodi vanno ricordati. Intanto entrambi parteciparono al progetto Usa For Africa. La loro partecipazione si sostanziò sia con l’esecuzione della celebre We Are The World (Tina nelle strofe iniziali, Bruce in due diversi punti, tra cui il famoso duetto con Stevie Wonder), sia con la presenza di due brani nell’album che scaturì dal progetto (Tina con la canzone Total Control, Bruce con la registrazione live della cover Trapped di Jimmy Cliff). In seguito alcuni protagonisti di Usa For Africa (oltre a Tina e Bruce, anche Paul Simon e lo stesso Stevie Wonder) condivisero il palco della Rock & Roll Hall Of Fame per una sfrenata esecuzione di River Deep, Mountain High, classico successo di Ike & Tina. Un ulteriore episodio che ha legato i due è rappresentato dall’esecuzione dal vivo, da parte di Tina Turner, di Dancing In The Dark di Bruce Springsteen tra i bis del Private Dancer Tour del 1985 (disponibile un video youtube e nel bootleg Live In Tokyo). Una curiosità: Tina dichiarò pubblicamente, prima di cantare la canzone, che Bruce le aveva promesso che avrebbe poi scritto una canzone per lei, ma la cosa non ebbe un seguito, per motivi che non sono mai stati chiariti.
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Ciao Dario, una canzone per Tina, forse l’impeto glielo ha fatto dire ma poi, era troppa roba quella creatura!
Sensuale e semplice, piena di dolore ma con un sorriso capace di regalare gioia;grintosa come nessuna eppure fragile, addirittura in alcuni frangenti sottomessa, combattiva e dolcissima…come la scrivi una canzone così?
Non è affatto semplice ma se ci riuscisse sarebbe una canzone bellissima!
Ciao Daniela, forse hai ragione. Poi in realtà temo che si sia messa di mezzo una serie di altri elementi burocratici e contattuali. Chissà. Qualcuno mi faceva notare che Simply The Best (1988) assomiglia a Take ‘em as it comes di Bruce (1980). E’ vero, ci sono assonanze, ma è difficile pensare a qualche corrispondenza. Anche perché Simply The Best non è stata scritta da Tina, ma da due altri autori.