Growin’ Up, Bruce Springsteen
Aggiornato il 8 Mar, 2021 | Words and Music |
Nei primi anni ‘70 Bruce Springsteen era poco più che ventenne. Una delle prime canzoni che scrisse tra quelle che vennero poi pubblicate sul primo album Greetings From Asbury Park, New Jersey, fu Growin’ Up. Nella sua versione nuda chitarra-voce fu uno dei pezzi che Springsteen presentò all’audizione del 2 maggio 1972 davanti al mitico talent scout della CBS, John Hammond. Benché il testo di Growin’ Up sia colmo di metafore e di immagini fantasiose, l’ispirazione fu fortemente personale, in reazione alle istituzioni, in particolare alle scuole che frequentò da adolescente. La via di fuga non era nemmeno lontana: Asbury Park, l’approdo sull’Oceano Atlantico dove inseguire i suoi sogni rock, era a pochi chilometri da Freehold, la sua cittadina. Growin’ Up è talmente autobiografica che sarà la prima del ristretto novero di canzoni inserite nello spettacolo Springsteen On Broadway(2017/2018), da cui Springsteen ha ricavato un disco e perfino un film.
IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE
Growin’ Up è una canzone di ribellione. Non la ribellione politica che aveva riguardato la canzone di protesta degli Anni ‘60, perché la consapevolezza politica di Springsteen emergerà solo anni dopo. Si tratta invece dello scontro generazionale che porta un ragazzo disadattato ma pieno di energia e di sogni a scontrarsi con la scuola, il primo baluardo tra quelle istituzioni che vorrebbero metterlo a sedere. Springsteen sceglie di raccontare la storia in prima persona, ma al passato, proprio per rappresentare un periodo della sua vita, l’adolescenza, vissuta nell’aspirazione di fuggire altrove. Un tema, la fuga da posti che sente come gabbie, che accompagnerà pesantemente la sua musica anche negli anni successivi.
TRA ZONE RADIOATTIVE E ASTRONAVI
La scrittura di Springsteen mostra in Growin’ Up quella creatività e quella generosità di parole e immagini che caratterizzerà i primi due album. L’esuberanza giovanile, la ricerca della libertà e, inevitabilmente, la ribellione alle imposizioni scolastiche vengono descritte con l’utilizzo di metafore che trasformano il protagonista in una sorta di supereroe. Prima prende le sembianze del capo di una gang che, ferito, attraversa zone radioattive, uscendone illeso. Poi diventa un fantasioso aviatore che distrugge il suo liceo bombardandolo di musica. Infine si trasforma in un ragazzino astronauta che, dopo essersi fatto un giro tra le stelle, torna sulla terra e mette tutta la sua vita nel motore di vecchia auto.
L’AEREO JUKE-BOX CHE SPARA IL BLUES
Springsteen armeggia le figure retoriche con la saggezza dei poeti più esperti. Nella seconda strofa di Growin’ Up il ragazzo salpa su una nave di pirati in compagnia di una ragazza che sa cantare divinamente. Poi con un aereo-jukebox spara e devasta il suo liceo. Non è una bomba vera, ma è comunque una bomba: il blues. Springsteen gioca nel far coincidere il tasto schiacciato, il B52, con il nome del famoso aereo bombardiere americano. È forte il richiamo a quel ragazzino timido e introverso che alle feste scolastiche faceva tremare i muri delle palestre e degli auditorium con la sua chitarra.
IL VALORE SALVIFICO DELLA MUSICA
È chiaro fin da subito al giovane Springsteen quanto la musica restituisca libertà, soprattutto dagli schemi rigidi dell’insegnamento scolastico. Un argomento che rimarrà a lungo nella sua testa. Ad esempio, oltre dieci anni più tardi, scriverà No Surrender e il celebre verso “Abbiamo imparato di più da un disco di tre minuti che da quello che abbiamo mai imparato a scuola”. Ma il parallelo tra Growin’ Up e No Surrender non si limita a questa citazione. Basta accostare il “piccolo posto carino tra le stelle” che il giovane protagonista di Growin’ Up si ricava con la musica al posticino che i giovani uomini di No Surrender vogliono ritagliarsi con le loro batterie e le loro chitarre. Infine, per completare il parallelo, le persone a cui il giovane si ribella alzandosi quando gli chiedevano di stare seduto in Growin’ Up, non sono altro che i fools, i pazzi, da cui i ragazzi di No Surrender volevano scappare.
BRUCE E LE FUGHE IN AUTOMOBILE
Growin’ Up è anche la prima canzone di Springsteen che dà centralità all’automobile come mezzo di fuga. Quel verso fondamentale (“giuro di aver trovato la chiave dell’universo nel motore di una vecchia auto parcheggiata”) si riflette nei capolavori successivi del disco Born To Run. In quest’ultimo quella vecchia auto parcheggiata diventa il mezzo per andarsene dalla città di perdenti e verso il sole. Poi, però, nel disco Darkness On The Edge Of Town, l’album della disillusione, quell’automobile si trasformerà per i suoi personaggi in un mezzo di sostentamento o di spostamento senza meta tra tanti sogni infranti.
LA CANZONE – MUSICA E ARRANGIAMENTI
La poesia giovanile di ribellione in Growin’ Up è accompagnata da un brano musicale che nasce acustico, basato su un semplice arpeggio di tre accordi. Rispetto alla versione con la sola chitarra dell’audizione alla CBS, in studio Springsteen aggiunge le partiture di pianoforte, che diventa lo strumento dominante, e la base ritmica. L’eclettico assolo di pianoforte, suonato da David Sancious prima dell’ultima strofa, successivamente verrà sostituito da un bellissimo intreccio di chitarra e sassofono nelle versioni rock dal vivo. Nel tempo, infatti, Springsteenaggiungerà ulteriori arrangiamenti e strumentazione, trasformando Growin’ Up in un pezzo rock molto trascinante. Inoltre, proprio al termine del citato assolo, in molte occasioni Bruce prese a inserire dal vivo degli speech, nei quali narrava racconti e aneddoti di gioventù. Tra i principali argomenti gli scontri col padre (“nella mia casa c’erano due cose impopolari, una ero io, l’altra era la mia chitarra”) e la totale dedizione al rock (“non so se sarete degli avvocati o degli scrittori di libri, ma stasera fareste meglio a prepararvi per il rock’n’roll”). Molto esilaranti anche i siparietti che Springsteen introdurrà durante il maestoso Born In The USA Tour. In quello più noto lo stesso Bruce e Clarence Clemons fingono di perdersi nel buio di un bosco con l’auto in panne, ma l’arrivo di due orsi con una chitarra e un sax li salverà. Torna il valore salvifico della musica.
David Bowie incise una versione di Growin’ Up nelle sessioni di registrazione del disco Diamond Dogs (1974). Questa registrazione rimase inedita fino al 1990, quando il Duca Bianco decise di inserirla come bonus track nella riedizione del disco Pin Ups (1973).
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