Innocent When You Dream è una canzone di Tom Waits del 1978. La sua storia è originale: il cantautore californiano la registrò in una versione con testo e melodia già definiti, ma con una durata ridotta. Quella versione di Innocent When You Dream non venne pubblicata allora, ma inclusa nove anni dopo nell’album Franks Wild Years del 1987. Nell’occasione, però, Waits la registrò nuovamente, suonandola più lenta (e quindi allungandone la durata). Ma soprattutto aggiunse altre voci, donandole l’impressione della canzone cantata disordinatamente da gente ubriaca al bar davanti a boccali di birra e a bicchierini di whisky. Il risultato è stupefacente: Innocent When You Dream (con l’esplicito sottotitolo Barroom, in italiano appunto “bar”), è una ballata a tempo di valzer che, pur lontana dai canoni dell’esecuzione esemplare e della registrazione perfetta, non perde, anzi incrementa la sua struggente bellezza. Singolarmente Waits decise di pubblicare nell’album entrambe le versioni.
SOGNI E REALTA’
La voce roca e scura di Tom Waits, che qualcuno definì di un orco fumatore e alcolizzato, racconta in un verso molto semplice e ripetitivo lo stato in cui si trova un uomo i cui sogni si sono frantumati e che ora si trova in solitudine, salvo ottenere la compagnia di alcuni bevitori come lui al bancone di un bar. Pur non essendoci un riferimento diretto nel testo all’ambientazione, la stessa si intuisce da due dettagli. La prima è nel sottotitolo e ci dice che ci troviamo in un bar (questo sottotitolo non era presente nella prima versione). La seconda è che, nella nuova versione del 1987, il brano è cantato da più voci. Waits nell’occasione si fa il canto e il controcanto e magistralmente rende la canzone una sorta di nenia notturna cantata da uomini che, solo nel loro stato di disperata ebbrezza, ritrovano l’innocenza perduta.
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Sogni come bugie
Innocent When You Dream (leggi la traduzione qui) è una canzone che presenta notevoli contrasti ed è questo, insieme alla sua particolare esecuzione vocale e strumentale, che rende il brano davvero affascinante. Il contrasto più evidente è tra l’innocenza quando si sogna (che sia un sogno nel sonno notturno o un sogno ad occhi aperti) e l’essenza menzognera della vita nella sua realtà. Waits ha spesso parlato di sogni come bugie nel presentare questo brano. Un parallelismo porta al verso “Un sogno che non si è avvera è una bugia”, tratto da The River di Bruce Springsteen che con Waits condivide davvero una carriera parallela nell’ambito della grande musica americana. Canzoni e significati apparentemente distanti, ma che in realtà confluiscono verso situazioni simili: rapporti che soffrono, aspettative che svaniscono, realtà che inaridisce l’anima.
Altri contrasti
Ci sono altri contrasti intriganti nella poesia di Tom Waits. La componente onirica nella forma di ricordi si concretizza nell’immagine di campi soffici e verdi, che ricorre nel ritornello. Ma sono solo ricordi rubati di quando c’erano una donna da amare e amici da conservare fino alla fine dei propri giorni. Oggi in realtà l’uomo, non appena riapre gli occhi dal suo viaggio onirico, trova pipistrelli che volano su un campanile e rugiada che si estende fosca sopra la palude. Immagini classiche di tenebroso mistero e di mistica paura. Anche il ricordo del sentimento di unione che una volta legava amici che si sono giurati fedeltà eterna, in uno slancio decisamente gotico si ambienta non in un campo di gioco, ma in un cimitero nel quale i ragazzi correvano ridendo tra le tombe. Fino a quando la morte non li avesse separati, canta Waits, ossia riportati proprio il quel cimitero.
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UN VALZER DAL BAR DEL VICOLO
Tom Waits decise di abbinare a un testo dal significato così scuro una melodia e arrangiamenti musicali in perfetta simbiosi: una sorta di nenia romantica per alcolisti. Sia nella versione del 1978, più asciutta e caratterizzata da una registrazione volutamente “disturbata” da fruscii e leggere distorsioni nella voce, sia nella versione Barroom del 1987, più pulita e completa del canto su più voci, Waits ottiene l’effetto di una canzone malinconica e trasandata. Il senso che riesce a dare, grazie al suo timbro vocale ma anche alle scelte strumentali, è l’idea della provenienza della musica da un bar dei bassifondi. È sicuramente sera inoltrata e alcuni uomini sono al bancone del bar. Parte un harmonium che fornisce insieme la ritmica a tre tempi tipica del valzer e l’armonia della canzone. A dare profondità di suoni un bellissimo contrabbasso, mentre il pianoforte è utilizzato solo per dare più drammaticità al contesto, con accordi pieni sui tasti acuti. Sopra il tappeto musicale, alcune voci (almeno due) formano canto e controcanto. Ma a dare ancora di più la sensazione dell’improvvisazione Waits fa in modo che le voci si inseguano come se i diversi interpreti dimentichino le parti e se ne ricordino in ritardo a canto iniziato. Una tecnica che permette di simulare ancora di più l’effetto “alcolista” della canzone.
Curiosità
Innocent When You Dream è stata utilizzata come colonna sonora nel celebre film Smoke di Wayne Wang. Più nello specifico la canzone nella sua interezza copre la bellissima sequenza finale in cui viene raccontata la storia natalizia di Auggie Wren, in protagonista del film interpretato da Harvey Keitel. Pur non avendo un significato direttamente rispondente alla sequenza narrata nel film, la canzone sembra adattarsi benissimo in quanto racconta di un tentato furto che si trasforma in un atto di generosità. Entrambi i personaggi della sequenza, il negoziante e l’anziana ipovedente, fingono di credere nella autenticità di quella storia, recuperando l’innocenza cantata da Waits nella sua canzone.
Tira tu le conclusioni…
- Conosci Innocent When You Dream di Tom Waits?
- Più in generale cosa pensi di Tom Waits, della sua musica crepuscolare e della sua voce decisamente atipica?
- I sogni sono bugie se non si avverano. Hai avuto esperienze personali in cui hai provato questa sensazione?
- Hai visto il film Smoke di Wayne Wang e la sequenza finale con questa canzone? Cosa ne pensi?
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Adoro Tom Waits, brani come Tom traubert’s blues, Jersey girl o Down town train hanno fatto la storia della musica. La suavoce poi è abbastanza unica nel panorama musicale. Grazie per la recensione e lo spunto offerti Dario.
Ciao Gianmario, è davvero unico nel suo genere, per la musica, per la voce, per il personaggio. Lo adoro anch’io. Nell’articolo faccio riferimento a quella definizione della sua voce: un orco tabagista e alcolizzato. Una definizione azzeccata, eppure la sua voce ti entra così nelle budella, nonostante sia contro i canoni della bella voce.