Addicted to Romance è una canzone che Bruce Springsteen ha pubblicato nel 2023 come brano originale per la colonna sonora di She Came To Me, film presentato a febbraio 2023 al Festival del Cinema di Berlino e in uscita nelle sale americane il prossimo 6 ottobre. Il film, scritto e diretto da Rebecca Miller (Il Piano di Maggie) è una commedia romantica interpretata, tra gli altri, da Anne Hathaway, Marisa Tomei e Peter Dinklage. La canzone Addicted To Romance è stata scritta da Springsteen appositamente per il film, come approfondisco più avanti nell’articolo. Infatti addicted to romance (leggi qui la traduzione della canzone) significa dipendente dal romanticismo o, in alternativa, assuefatto alla storia d’amore. Proprio la caratteristica di uno dei personaggi del film.

La trama di She Came To Me

She Came To Me racconta l’incontro di due famiglie che vivono il fidanzamento dei loro rispettivi figli. Una commedia dal sapore agrodolce che sembra trovare un lontano spunto dalla tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta, riletta però in tono surreale e sarcastico. Il paradosso, nemmeno così lontano dalla realtà di molte famiglie contemporanee, è che i due figli, dolcemente innamorati, sembrano più lineari e cristallini delle coppie dei loro genitori. I genitori del ragazzo, in particolare, sono sull’orlo di una crisi di nervi. La madre (Anne Hathaway) è una psichiatra non del tutto centrata nel lavoro e nella vita. Il padre (Peter Dinklage) è un autore di opere teatrali in crisi di creatività che, spinto dalla stessa moglie, esce in cerca di una nuova musa ispiratrice. Musa che pensa di trovare in Katrina (Marisa Tomei), surreale capitana di un rimorchiatore che nasconde dietro alla sua durezza un’insospettabile dipendenza dal romanticismo (da cui, appunto il titolo scelto da Bruce per la sua canzone, Addicted To Romance).

Una canzone per il film

Dunque la canzone di Springsteen, composta e scritta appositamente per il film, pone il focus del suo testo sulla trama del film, a cominciare dal titolo. Narrando in prima persona Springsteen si immedesima nel protagonista maschile che si rivolge alla donna di cui si innamora, attribuendole la capacità di sviluppare in lui la voglia di dare e di ricevere amore. E di credere ancora nel romanticismo, fino ad esserne dipendente. Il testo sembra riferito a due adulti che, singolarmente o in coppia, hanno vissuto problemi e commesso errori, ma che sono in cerca di una seconda possibilità, forse l’ultima, che pensano di meritare per la forza dell’amore che provano. Springsteen cita infatti un ultimo ballo e una notte che può essere dolce e lunga, ma con la fine (dell’amore? della vita?) sempre in agguato. Peraltro, il legame del testo della canzone con il film, e in particolare con Katrina, il personaggio di Marisa Tomei, sembra tornare quando Bruce canta “tu sei la figlia spezzata da questo quartiere” e poi “mia musa, la musica che hai sussurrato nel mio orecchio mi ricorda chi sono“. Nel primo caso si può pensare che l’uomo si riferisca a Katrina, in quanto donna non altolocata, proveniente da un quartiere problematico (nel film gli altri personaggi provengono dalla borghesia medio-alta di New York). Nel secondo caso è proprio Katrina la donna che aiuta, come una musa, il protagonista a ritrovare ispirazione.

Bruce e Patti

Le parole scritte da Springsteen sono così dolci e danno così fortemente il senso di una coppia adulta che vuole ancora vivere nel segno dell’amore che viene spontaneo pensare a una canzone profondamente autobiografica. Sembra che Bruce scriva la canzone facendo riferimento alla sua vita di coppia e colga l’occasione per onorare sua moglie Patti per l’amore e la pazienza che gli ha dato in tutti questi anni, anche nei momenti più cupi. In certi tratti del testo sembra proprio che i riferimenti riconducano a una coppia matura, anche tendente alla terza età, che tra le altre cose deve fare i conti con il tempo che passa inesorabile (in particolare i già sottolineati riferimenti all’ultimo ballo e a una notte lunga e dolce che potrebbe finire d’improvviso). Non è da escludere, quindi, che Bruce sia riuscito nel doppio intento di scrivere un testo affine alla trama di She Came To Me, ma con elemento autobiografico latente.

Springsteen e il cinema

I contatti di Bruce con il cinema sono stati molto profondi e a doppia mandata (per un approfondimento consiglio il bellissimo libro Like A Vision, Bruce Springsteen e il Cinema, pubblicato nel 2015 e curato da Paola Jappelli e Giovanni Scognamiglio, co-fondatori dello storico fan club Pink Cadillac di Napoli). I più importanti momenti di impegno diretto nella composizione di canzoni appositamente per il cinema, prima di Addicted To Romance, sono stati quattro. La prima e più celebre canzone è stata Streets Of Philadelphia, colonna sonora del film Philadelphia di Jonathan Demme (1993), con la quale Bruce vinse l’Oscar per la miglior canzone originale. Il secondo episodio è rappresentato da Dead Man Walking, film del 1995 diretto da Tim Robbins, per la cui colonna sonora Springsteen compose l’omonima canzone. Per essa ancora ricevette una nomination agli Oscar che però non vinse. Un terzo episodio si legò alla canzone Missing, che in realtà fu scritta da Bruce un anno prima dell’uscita del film di cui è stato colonna sonora (3 Giorni Per La Verità, 1995, diretto da Sean Penn). Infine Springsteen scrisse The Wrestler come canzone principale della colonna sonora del film omonimo (The Wrestler, 2008, diretto da Darren Aronofsky, nel quale peraltro recitava anche Marisa Tomei). La canzone, vincitrice di un Golden Globe come miglior canzone originale, è tra i brani scritti da Bruce del nuovo millennio più apprezzati da pubblico e critica.

Pianoforte e… Patti

Addicted To Romance è una canzone di 3 minuti, costruita su una parte di pianoforte, strumento che detta l’armonia e conduce una ritmica priva di elementi percussivi. Suonata e registrata insieme al produttore e musicista Ron Aniello, la canzone trova i suoi elementi più dinamici nell’inserimento di sintetizzatori, che simulano un’ensemble di archi e di ottoni, e nel controcanto di Patti Scialfa, il cui impatto sopra la voce profonda di Bruce in brani melodici come questo si lascia assolutamente apprezzare. Strutturata di tre strofe che si chiudono con il verso del titolo, prevede un solo inciso e, nel finale, l’inserimento di un violino solista che si accompagna a cori a più voci che dilatano il suono verso spazi aperti. È forse il momento più incisivo di tutta la canzone, che si riferisce a un cliché musicale già sperimentato da Bruce, sul quale le sue parole e la sua voce scorrono a meraviglia. La melodia e le sonorità sembrano riportare all’album Western Stars, in particolare a Chasing Wild Horses.

Una curiosità

Il testo ufficiale della canzone termina con il verso “you’ve got me addicted to romance” ripetuto tre volte. Eppure è percettibile che Springsteen reciti alcune ulteriori parole appena sussurrate, mentre l’accompagnamento musicale si avvia al termine. Cosa dice Bruce? Per quanto si possa capire, sembra che le parole pronunciate siano: “Nicely, baby. Oh, that’s right. Let’s come a little closer“, ossia “Dolcemente, piccola. Oh, così va bene. Avviciniamoci un po’“.

Tira tu le conclusioni:

  • hai già sentito Addicted To Romance di Bruce Springsteen?
  • quale canzone di Bruce preferisci tra quelle che ha scritto appositamente per il cinema?
  • andrai a vedere She Came To Me?

 

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Dario Migliorini

 

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