Darlington County è la terza traccia dell’album Born In The USA (1984) di Bruce Springsteen. Del disco che rese Springsteen famoso in tutto il mondo Darlington County rappresenta apparentemente uno degli episodi più leggeri, ma non è proprio così. Infatti il testo, seppur accompagnato da un brano divertente con il più ordinario dei coretti shalala nel ritornello, racconta una storia che nasconde un retrogusto amaro, specie nell’epilogo. Si narra l’uscita fuori porta di due ragazzi di città che, pur spiantati e senza grandi prospettive, si presentano in una contea di provincia, millantando di essere due benestanti in un’uscita di piacere. Nonostante nella storia le cose non andranno bene, Darlington County, nelle performance dal vivo, ha sempre rappresentato uno dei momenti più divertenti e coinvolgenti, specie per la notevole interazione del pubblico.

Un 4 di luglio a spasso

Dunque Darlington County vede come protagonisti due ragazzi provenienti da New York che sembrano improvvisare un’uscita godereccia in una delle tante province americane. In effetti una Darlington County esiste davvero ed è nella Carolina del Sud. È il 4 di luglio, quindi il Giorno dell’Indipendenza. L’obiettivo più immediato dei ragazzi sembra essere quello di proporsi alle ragazze di provincia, più generose delle ragazze di New York che, come recita il testo, prima vogliono solo sapere il tuo cognome. In realtà si scopre abbastanza in fretta che i due ragazzi stanno anche cercando un impiego da quelle parti con il sostegno di un parente di Wayne, il coprotagonista del narratore.

I DUE MILLANTANO RICCHEZZA

La seconda strofa è concentrata sull’approccio che il narratore prova ad avere con una ragazza del posto. I due giovani si presentano furbescamente come due ricchi benestanti di città, usando addirittura l’iperbole di essere figli dei proprietari del World Trade Center, le leggendarie torri gemelle che nel 2001 crolleranno tragicamente sotto gli effetti dello spaventoso attentato terroristico. Bruce ci fa percepire la situazione reale: i due ragazzi hanno in tasca non più di 200 dollari, quindi nulla che abbia a che vedere con una ricchezza milionaria. Il tranello si svela nella terza e ultima strofa, nella quale il narratore in qualche modo ammette alla ragazza di essere nulla più che un ragazzo in cerca di fortuna per le strade d’America (in modo molto meno solenne e romantico dei protagonisti di Thunder Road e Born To Run). Un destino molto meno affascinante attende invece il compagno di avventure, Wayne, che non lavorando e rimasto senza soldi, è stato incastrato dalla Polizia e viene visto dall’amico ammanettato al paraurti di una volante (lui si avvicina molto di più ai protagonisti disperati dell’album Nebraska).

Il Bruce più ironico

Dunque Springsteen, come in altre situazioni, riesce a mettere anche nel brano più scanzonato un elemento di riflessione sociale. Mi vengono in mente accostamenti con Sherry Darling e Cadillac Ranch, oltre che con la coeva Working On The Highway. In questo caso la tragi-commedia di due ragazzi spiantati, con tanto coraggio ma poche prospettive, è narrato con un’ironia che rende il brano dolceamaro, nonostante alcuni spunti addirittura esilaranti. Fa sorridere, ma con la bocca piegata di lato, la scena finale che vede l’amico Wayne ammanettato al paraurti di una volante della Polizia, proprio mentre il suo amico, lasciando la Contea di Darlington in compagnia della ragazza, vive un senso di esaltazione, al punto di sentirsi come se avesse visto la luce dell’arrivo del Signore. Un contrasto di destini che lascia di stucco, se si considera la situazione iniziale, del tutto spensierata, dei due amici.

Un classico country-rock

Darlington County è il più classico dei brani country-rock. All’incedere tipicamente rock della ritmica si accompagna infatti una sonorità che richiama il country, specie per la presenza del mandolino, suonato da Steve Van Zandt, e di una campana che è facile sentire in alcuni tratti, a doppiare il charleston. La canzone si struttura di tre strofe con giro molto semplice di tre accordi, intervallate da ritornelli che non prevedono una parte lirica ma soltanto un ammiccante shalala, cantato dal coro della E Street Band insieme a Springsteen e, nelle versioni dal vivo, da tutto il pubblico. Per gli assoli, presenti sia a metà della canzone e sia nel gran finale, Springsteen sceglie il sassofono di Clarence Clemons, a voler ribadire una sonorità più tendente al rock che al country più classico. Peraltro gli assoli mantengono la linea melodica del coro sul motivo principale della canzone.

L’abbiamo cantata spesso

Darlington County ha avuto un discreto successo anche nelle sue proposizioni live, essendo stata suonata più di 400 volte. Se è stata eseguita molto spesso nel corso del Born In The USA Tour, per il resto la sua fortuna è legata soprattutto alle tournée che, dal Reunion Tour in poi, si sono succedute nel nuovo millennio, comprese diverse apparizioni anche nella recente tournée del 2023. A differenza di tante altre canzoni, che Springsteen dal vivo ha reinterpretato con arrangiamenti rivisitati, Darlington County è sempre stata eseguita in versioni che ricalcano molto da vicino la versione originale in studio.

Tira tu le conclusioni

  • Conosci Darlington County di Bruce Springsteen?
  • Il rock che si fonde con il country: qualcosa che Springsteen ha sperimentato meno spesso rispetto al connubio folk/rock. Cosa preferisci?
  • Situazioni drammatiche raccontate però con ironia, una cosa che Springsteen ha fatto spesso. Cosa ne pensi?
  • Nel mio attingere ispirazione da Bruce, anche i protagonisti del mio romanzo Coupe DeVille transitano dalla Contea di Darlington. Hai letto Coupe DeVille? Qui trovi tutte le info (sinossi, recensioni piattaforma d’acquisto)

 

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Dario Migliorini

 

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