Streets Of Fire è la ottava traccia dell’album Darkness on the Edge of Town di Bruce Springsteen (1978). Nell’ambito di un album perfettamente simmetrico, il brano fa coppia con Something in the Night che occupa la stessa posizione nel primo lato. Come questa canzone, infatti, Streets Of Fire canta di un giovane uomo disperato che affronta strade infuocate senza una meta. Dal punto di vista musicale è una lenta ballata di rock elettrico, tra le più acide mai scritte da Springsteen, e presenta alcune peculiarità che la rendono praticamente unica nella foltissima discografia del grande cantautore rock. Mi spingo a dire che, soprattutto musicalmente, Streets Of Fire sia oggettivamente una delle canzoni più sottovalutate o quantomeno meno citate di Springsteen, in proporzione a quanto vale, forse schiacciata da altri brani superbi e ormai divenuti grandi classici presenti nello stesso celebre album. Proverò a spiegarlo nella sezione dedicata all’aspetto musicale.
LA SCONFITTA
In Streets Of Fire (leggi qui la traduzione) troviamo un uomo solo, prima tra le mura di casa, poi alla guida di un’auto. Apparentemente parla a una ragazza, ma è più probabile che lei non sia lì con lui. Un altro elemento di mistero è la presenza di qualcuno alla porta di casa. Qualcuno che è venuto a cercarlo e che sembra molto minaccioso. Potrebbe essere una persona, oppure la metafora del destino o di qualcosa che è insito nelle debolezze del ragazzo, nella sua sconfitta. L’elemento misterioso torna nella seconda strofa, quando nel buio della notte c’è qualcuno che chiama il nome del protagonista. In un parallelo con Something in the Night le persone misteriose di Streets of Fire potrebbero essere le stesse che, nella sopra citata canzone del primo lato, bruciano le macchine in un’ultima aspra battaglia, lasciando il protagonista e i suoi amici ciechi e bruciati. Una sorta di richiamo verso il proprio ineluttabile destino.
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LA SOLITUDINE NELLA NOTTE
Il protagonista sembra arrendersi alla sofferenza. Qualcuno l’ha ingannato e lui si ritrova intrappolato come nel filo spinato. Parla di morte, ma sembra più una morte interiore che una morte fisica. Infatti lo ritroviamo nell’ultima strofa, ancora vivo, mentre si imbatte solo in persone estranee, un vagabondo insieme ad angeli notturni senza fissa dimora che, non guardandolo nemmeno in faccia, ne accentuano la solitudine. Torna il parallelo con Something In The Night. I protagonisti delle due canzoni sono vittime di inganni. Là trovavamo qualcuno che si impossessa di tutto ciò che il protagonista possiede (“sei nato con niente ed è meglio così, non appena hai qualcosa mandano qualcuno a portartelo via”), qui invece il protagonista cade vittima di imbrogli e menzogne. Non lo protegge nemmeno la casa, che lungi dall’essere simbolo di protezione, diventa una sorta di prigione, le cui pareti a cui lui si aggrappa lo divorano.
GLI ANGELI CADUTI
Interessante notare anche che la figura di questi angeli notturni, senza dimora e vaganti nel fuoco, torneranno in una canzone che appartiene all’album successivo, The River, ma che fu scritta già negli anni di Darkness On The Edge Of Town, ossia Drive All Night. In essa troviamo “angeli caduti che ci stanno aspettando giù in strada” e “estranei che ci chiamano, li sento urlare sconfitti”. Ma in Drive All Night Springsteen esorta la sua ragazza a lasciar perdere quella figure (“lasciali andare a fare le loro danza della morte”). E’ l’amore che trionfa contro la solitudine. Se in Streets Of Fire e in Something In The Night abbiamo l’uomo solo e sconfitto, in Drive All Night, come in altri episodi di The River, abbiamo coppie che provano a superare le difficoltà con la forza dell’amore.
LA NOTTE E IL FUOCO
La notte e il fuoco sono gli elementi dominanti in Streets Of Fire, come anche in Something In The Night. Per ciò che riguarda la notte, Springsteen ha sempre dichiarato di aver confuso il giorno con la notte per tutta la sua vita. In altre situazioni, però, la notte è un elemento di reazione positiva, rassicurante, anche di intimità. Basti pensare a Night, come a Prove It All Night e a Because The Night, giusto per citare canzoni che hanno la notte nel titolo. Ma anche ad esempio a Thunder Road (“la notte si sta spalancando, queste due corsie ci porteranno ovunque”). Qui, invece, la notte è il momento oscuro della sconfitta. Ed è associata all’elemento del fuoco, che non riscalda, ma arde le auto e metaforicamente gli esseri umani, come i loro sogni.
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UNA CANZONE DAVVERO UNICA
Dietro la sua apparenza di aggressivo brano rock, Streets Of Fire presenta una serie di particolarità musicali, nonché un paio di vere e proprie eccellenze. Un primo dettaglio musicale è la relativa leggerezza della base ritmica, in particolare della batteria. Grazie agli arrangiamenti Springsteen riesce a dare al brano una notevole aggressività, nonostante la batteria rimanga per buona parte del brano battuta sul bordo del rullante e mai estremamente potente. Inoltre è l’unico caso in cui Springsteen lascia che l’armonia delle strofe sia condotta unicamente dall’organo. Chitarra elettrica e pianoforte entrano solo nei ritornelli e durante l’assolo allo scopo di creare quella particolare dinamica. Ma i particolari pregi di Streets of Fire, che rendono la canzone ampiamente sottovalutata rispetto al suo valore, sono la performance vocale e l’assolo di chitarra di Springsteen. Bruce esegue una delle sue migliori interpretazioni vocali. Una prova non solo molto efficace, ma anche di pura interpretazione, per quanto riesca a entrare nella parte del giovane uomo disperato con una parte bassa e trascinata e acuti che tagliano e feriscono, esprimendo sofferenza. Per ciò che riguarda l’assolo, se consideriamo le sole registrazioni in studio e non anche le performance live, si tratta sicuramente di uno dei suoi migliori assoli di chitarra, se non addirittura del migliore.
CURIOSITA’
E’ tanto spiazzante e travolgente, quanto narrativamente rilevante la contrapposizione tra la comune immagine dell’angelo come figura celestiale, rappresentativa della virtù e della bontà, e il senso quasi infernale, collegato all’elemento del fuoco e della notte, che ne dà Springsteen. Una raffigurazione che lascerebbe pensare a una scelta precisa di sconvolgere l’icona dell’angelo buono. Se ci si pensa, però, non solo nella letteratura e nella società (gli iconici Hell’s Angels) l’inversione dell’immagine dell’angelo è stata spesso proposta (in particolare nella ribelle cultura rock), ma le stesse Sacre Scritture non disdegnano di dipingere gli angeli anche in un ruolo di morte. Come non pensare, ad esempio, all’angelo inviato da Dio per punire gli egizi con l’uccisione di tutti i primogeniti della loro stirpe.
TIRA TU LE CONCLUSIONI…
- Conosci Streets Of Fire di Bruce Springsteen?
- L’inversione dei significati di concetti come la casa, il fuoco, la notte, gli angeli. Le tue impressioni?
- Soli o accompagnati. La solitudine o la forza dell’amore in una coppia. Le tue sensazioni e il tuo vissuto?
- Lo Springsteen chitarrista. Un outsider o un chitarrista sottovalutato? Cosa ne pensi dopo aver (ri)ascoltato l’assolo di Streets Of Fire?
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