Rimini, la capitale italiana del divertimento, ogni estate accoglie milioni di turisti da tutto il mondo. L’accoglienza dei riminesi (e dei romagnoli), un mix di genuinità umana, vocazione al turismo e capacità organizzativa, è il tratto caratteristico che ha portato a questo incredibile miracolo, nonostante il mare non sia certamente dei più cristallini. La città si trasforma in pochi mesi da capoluogo di una piccola deliziosa provincia a metropoli internazionale del turismo. Ma Rimini non è solo questo. L’antica Ariminum è stata uno dei più importanti sbocchi sul mare dell’Impero Romano. La sua importanza per i flussi mercantili della grande Roma è testimoniata dalla presenza di due grandi strade romane: la Via Flaminia e la Via Emilia. La vivacità di Rimini si riversa anche nella musica, non solo per i tanti locali notturni presenti in città, ma anche per una manifestazione che si tiene da 23 anni. Leggete più avanti.
DA ARIMINUM A RIMINI
Dicevo dell’antica Ariminum. Molto prima di diventare la popolatissima capitale del divertimento estivo, Rimini fu colonia fondata dai Romani quasi 2.300 anni fa. La sua importanza strategica per il commercio, come porto verso l’Oriente, è testimoniata dalla costruzione di una delle più importanti vie consolari romane, la Via Emilia, che congiungeva Ariminum alla fertile Pianura Padana e in particolare all’antica Placentia (attuale Piacenza), un tempo così rilevante al punto da essere denominata dai Romani la Primogenita. Successivamente la strada fu allungata fino all’allora Mediolanum (l’attuale Milano), divenuta nel frattempo seconda città dell’impero per rilevanza strategica e commerciale. La Via Emilia parte dal Ponte di Tiberio, la più importante testimonianza dell’antica Ariminum. L’altro magnifico monumento di origine romana è l’Arco di Augusto, porta di ingresso della città murata e punto terminale della Via Flaminia, proveniente da Roma.
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La Rimini medievale
Rimini ha avuto anche un’importante storia medievale, suddivisa in tre fasi: l’epoca del libero Comune, il dominio dei Malatesta e l’appartenenza allo Stato Pontificio. Dalla prima fase originano alcuni magnifici palazzi che contornano l’attuale Piazza Cavour, come il Palazzo dell’Arengo e il Palazzo del Podestà. Del dominio dei Malatesta, che perdurò per circa 250 anni, rimangono a testimonianza la cinta muraria (ma Rimini era già città murata nell’epoca romana), l’imponente Castel Sismondo e il celebre Tempio Malatestiano. Il subentro dello Stato Pontificio determinò un impoverimento di Rimini, ormai periferia dello Stato dei Papi e spesso depredata delle proprie ricchezze. Che la fama di “mangiapreti” che accompagna da sempre i romagnoli abbia origine proprio dal malcontento nei confronti del clero e del suo dominio “arraffone” sulla città, è più che un sospetto. Altri gravi episodi, dal violento terremoto nel ‘600 ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, hanno purtroppo causato la perdita di parte del patrimonio monumentale della città.
Il boom e Fellini
Dal dopoguerra Rimini si è fortemente sviluppata e la sua popolazione è più che raddoppiata. Il vorticoso sviluppo urbanistico ha trasformato la città in quella che oggi conosciamo. Centinaia di alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti e locali notturni animano i mesi estivi, illuminando una città che, come New York, non dorme mai. Quel periodo di trasformazione dalla cultura rurale e tradizionale del pre-guerra allo sguardo verso il progresso dei decenni successivi ebbe come luogo rappresentativo San Giuliano, per i riminesi semplicemente Il Borgo. Seppur finemente ristrutturato, San Giuliano mantiene il fascino del borgo di pescatori che era ancora nell’immediato dopoguerra. Caratterizzato da vie strette e case colorate, è inscindibilmente legato al riminese più celebre, Federico Fellini, che vi ambientò il suo film più amato: Amarcord. Oggi è un quartiere culturalmente vivace: le sue case mostrano originali murales e targhette che ricordano i soprannomi dialettali di chi le abitava. L’omaggio di Rimini al grande regista si completa con uno splendido museo al Castel Sismondo e con il restauro del Cinema Fulgor, dove tutto ebbe inizio.
Estate ma non solo…
Rimini d’estate raggiunge il milione di residenti, ma è viva tutto l’anno, spostando il centro della vita diurna e notturna in altre zone della città. Il centro città offre manifestazioni ed eventi tutti i mesi e beneficia anche della presenza dei tanti studenti che frequentano l’università. Le sponde del canale nei pressi del Ponte di Tiberio e di San Giuliano si è popolato di locali e ristoranti aperti tutto l’anno. Gli imperativi categorici a Rimini sono due: mangiare bene e sentire musica. Sono tante le specialità gastronomiche romagnole, ma la prima cosa che viene in mente non può che essere la piadina. È buona ovunque, ma i posti più cari ai riminesi sono Dalla Lella, che ha tre locali in città, e il Bar Ilde, che si trova a Covignano, la piccola Hollywood Hill di Rimini, la collina alle spalle della città che è insieme un polmone verde, un luogo di relax e di sport e un insieme di bei punti panoramici sulla città e sulla riviera.
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Tanta musica
Rimini è inscindibilmente legata alla musica. In città è possibile imbattersi in qualsiasi situazione musicale. Le balere di liscio resistono al tempo e al passaggio delle generazioni. Poco più avanti puoi trovare i Dj Set dei locali più trendy. Altra realtà che da quelle parti ha conosciuto il boom e non è passata di moda? Il karaoke. Ai romagnoli piace sicuramente cantare. Poi la città è ricca di rassegne musicali. Le più note sono la Sagra Musicale Malatestiana e Percuotere la Mente. Per fortuna resiste, in mezzo a mille difficoltà economiche e burocratiche, anche la proposta della musica dal vivo. Anche se alcuni gloriosi club hanno chiuso i battenti (come non ricordare il Velvet e l’Io Street Club), altri continuano a proporre musica. Hobo’s è un piccolo locale sul mare con un’intensa programmazione di musica dal vivo. Sempre sul mare sono attivi, anche nell’offerta musicale, il mitico Rose&Crown, il primo pub in stile inglese aperto in Italia, il Bounty, ormai celebre e molto frequentato, e il Rockisland, locale che peraltro è stato prima “sede” di un evento musicale ormai leggendario.
GLORY DAYS IN RIMINI
Sono ormai 23 anni che, nel lungo fine settimana che include il compleanno di Bruce Springsteen (23 settembre), viene organizzato il festival Glory Days in Rimini, una kermesse di quattro giorni che accoglie musicisti, cantanti, speaker radiofonici e scrittori, tutti riuniti per celebrare la loro passione per il grande cantautore americano. Il gruppo di organizzatori è coordinato da Lorenzo Semprini, musicista riminese, storico leader della band Miami & The Groovers. Semprini è spalleggiato dall’Associazione Nebraska, un sodalizio ravennate senza scopo di lucro, dedito alla raccolta fondi per iniziative benefiche, il cui nome tradisce a sua volta la passione per il Boss. Oltre ad attrarre migliaia di fan di Springsteen e di appassionati di musica da tutta Italia e persino dall’estero, Glory Days in Rimini ha contribuito fortemente allo sviluppo in tema musicale di alcune realtà cittadine come la Corte degli Agostiniani, il Castel Sismondo la zona intorno al canale nei pressi del Ponte di Tiberio.
Curiosità
“C’è qualcosa che cambia ogni volta nelle notti di questa città” canta proprio Lorenzo Semprini nella sua bellissima Rimini ’85. In effetti il capoluogo romagnolo, con le sue luci multicolore, con i suoi locali che nascono, muoiono o si modificano, con le tantissime persone che, come formiche, cambiano l’aspetto e perfino la morfologia del lungomare, sembra un camaleonte in costante trasformazione. Proprio camminando sul lungomare di Rimini, un giorno del 2015 il musicista americano Elliott Murphy confidò a Semprini: “Questa città assomiglia tanto ad Asbury Park”. Il luna park, la ruota panoramica e le luci ne hanno forse suggerito il paragone. Ma soprattutto il profondo rapporto della città con la musica, qualcosa che Rimini certamente condivide con l’ormai leggendaria cittadina del New Jersey.
Tira tu e conclusioni…
- Sei già stato a Rimini? Come hai vissuto le peculiarità della città romagnola?
- Sapevi dell’evento Glory Days in Rimini? TI piacerebbe parteciparvi? Nel 2022 si svolge dal 22 al 25 settembre.
- La musica a Rimini, dal liscio ai dj set sulla spiaggia, passando per l’eterno rock. Hai frequentato i locali e le manifestazioni che ti ho segnalato?
- Fellini e San Giuliano: hai visitato il Borgo? Te lo consiglio vivamente.
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Sono stata parecchie volte a Rimini, mi piacciono la spiaggia ampia, il sole che sorge dal mare, i monumenti della città antica, spesso ignorata da chi cerca soprattutto il divertimento scatenato. È bello scoprirla in bicicletta quando non è ancora troppo affollata. Il maestro Guccini ci ha ambientato Inutile. Malinconica. Ma dietro la gioia esibita talvolta si celano malinconie… Many glory days Bruce!
Ciao Carolina, a proposito della spiaggia, quando sono stato a Rimini in occasione dei Glory Days, le spiagge erano ormai vuote di letti, ombrelloni e tutte le strutture degli stabilimenti estivi. Che profondità. Sono rimasto colpito da quella vastita. E poi vivi quel senso di dolcezza e di malinconia insieme. A fine estate la spiaggia e il mare ti danno l’impressione della pace (il lato dolce) e della fine di qualcosa (lato malinconico). Forse Guccini aveva colto quello. Sono d’accordissimo sulla bicicletta, il mezzo ideale in una città comunque molto organizzata e ben servita da piste ciclabili.
Amo Rimini e la frequento da parecchi anni ormai, la trovo sempre viva e stimolante, per i luoghi, la musica, la gente, le occasioni di cultura, il cibo e lo starci bene insieme. Mi capita di andarci anche in inverno e, anche se cambiano gli scenari e i colori, ci trovo sempre belle occasioni per viverla. Tra i locali aggiungerei il mitico Rose and Crown e il Bounty, dove è sempre possibile ascoltare dell’ottima musica live e gustare dell’altrettanto buona birra.
Sono d’accordo, Gianmario. Rimini è davvero stimolante. E poi è un esempio fulgido di città italiana che ha attraversato tutte le epoche storiche e lo ha fatto sempre da protagonista. Tra storia e tradizione, Rimini ha tanto da mostrarci. E poi la musica. Hai ragione: il Bounty è forse il locale più celebre di Rimini, almeno tra quelli che resistono aperti. Ma mi ha colpito il Rose&Crown, dove abbiamo consluso domenica 25 settembre i Glory Days. Birra e storia trasudano anche dai muri.
Sono ormai passati 20 anni da quando arrivai a Rimini per i Glorydays e ogni volta è sempre un’emozione fortissima. Lorenzo Semprini e tutto lo staff anche dell’associazione Nebraska hanno sempre le enti senza risparmiare energia e le occasioni ormai di visitare la città e di scoprire un centro storico magnifico (quest’anno la splendida Cappella Petrangolini con i secretet show) e una collina splendida non mancano. Aggiungerei ai locali già citati anche The House of the Rock che merita una visita, buona musica e buon cibo.
Cara Antonella, quindi sei una delle poche persone che ha assistito ai secret concerts alla Cappella Petrangolini. Che brava! Mi racconterai qualcosa. Devo dire che i Glory Days sono organizzati bene da Lorenzo e l’associazione Nebraska e hanno poi la fortuna di inserirsi in un contesto di città davvero affascinante, una città di ogni epoca. Ci trovi la città romana, la città medioevale, quella rinascimentale, l’800, il liberty e il boom del dopoguerra. E il gusto e la simpatia dei romagnoli. Un piacere davvero andarci. E poi il resto lo facciamo anche noi springsteeniani. Gente al top. Continua a seguirmi!!