Traces è un album del duo rock Hernandez & Sampedro, nomi d’arte dei musicisti ravennati Luca Damassa e Mauro Giorgi. Nonostante i vent’anni di differenza, Hernandez e Sampedro suonano insieme dal 2004, quando il primo (proveniente dal heavy metal) si unì agli Stoned Machine, band di stoner rock fondata dal secondo. Dopo la pubblicazione di Human Regression (2010), gli Stoned Machine si sciolsero, ma Damassa e Giorgi decisero di continuare a suonare in duo, mantenendo i nomi ispanici che si erano già attribuiti in precedenza. La strada verso Traces era ancora lunga. Per due anni si esibirono dal vivo, suonando cover acustiche di grunge, punk-rock e folk-rock (tra gli altri C.S.N., Young, Springsteen, Pearl Jam e Ramones). Nel 2013 pubblicarono Happy Island, il primo fortunato album di inediti, e nel 2016 Dichotomy, diviso tra un primo lato acustico e un secondo lato elettrico. Nel 2022 è arrivato Traces, l’atteso terzo album.
LE IMPRONTE DI UNA BATTAGLIA
Traces rappresenta le impronte (da qui il titolo del disco) che Hernandez & Sampedro, insieme ai fidati Jack “La Bamba” Sangiorgi (basso) e Luca “El Chapo” Cocchieri (batteria), hanno voluto tracciare come loro modo di intendere la musica e la vita. Considerando il percorso artistico del duo (comprendendo la comune esperienza negli Stoned Machine), nell’album troviamo la loro storia, dallo stoner al punk-rock, dal grunge alla ballata semi-acustica. I due autori, sia sul lato musicale sia su quello lirico, si integrano in due modi evidentemente diversi di composizione che, però, si compenetrano e fanno da complemento l’uno all’altro. I testi esprimono prevalentemente la voglia di libertà, il non arrendersi al tempo che passa e alle imposizioni di una società che omologa. I sentimenti, le aspirazioni, la ribellione sono gli elementi che risaltano in questa battaglia quotidiana, che ha attraversato anche il biennio del lockdown, particolarmente condizionante per ogni musicista.
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Tra stoner e punk-rock
Alcune tracce riportano alle origini stoner del duo, con forti richiami punk-rock. La ritmica è battente e il basso elettrico è potente. In Superstar, solido rock scelto come singolo di lancio, il testo gioca sul ruolo di Hernandez & Sampedro nella musica. Non saranno superstar, ma troveranno il loro successo nel divertirsi e divertire. Il verso finale (“Ho ancora il fuoco nelle mie mani”), ispirato da un celebre poster di Jimi Hendrix, è un tributo al periodo degli Stoned Machine. Predestined Life, il più energico punk-rock, è il primo pezzo scritto per l’album. “Quando ho incontrato la mia chitarra, è cambiato tutto” urla Hernandez sulle note di Sampedro, ribellandosi all’idea che i figli debbano appiattirsi sulle aspettative dei genitori. Sarebbe una doppia sofferenza, degli uni e degli altri. The Sky Above The Rain rimane sul metallo e sulle ritmiche vorticose del punk-rock, ma accompagna un messaggio ottimista. Come sopra le nuvole e la pioggia ci sono il sole e il cielo azzurro, anche nella vita dopo eventi negativi arriva sempre il momento di ripartire.
Le ballate elettriche
In Butterfly, il vigoroso rock elettrico che apre il disco, Hernandez canta la delicatezza dei sentimenti, che paragona a farfalle, note per la loro bellezza, ma anche per la loro fragilità e la brevità della loro vita. Serve cogliere quell’attimo: “Ti prego, amami caldamente per un solo minuto più che per cento anni”. Breathless Whisper, ballata rock con una ritmica intensa e sincopata, esprime il senso di perdita di una persona cara. La morte prima era solo un concetto, ora è reale e palpabile (“Vuoto e silenzio, oh, ora so come fa male”). Il lungo assolo di Sampedro alla chitarra riporta al Neil Young elettrico degli anni ’70. Sole Survivors rimane elettrica, ma la ritmica è propria della ballata più classica e l’organo porta melodia. In un sound che richiama i R.E.M., con un lungo e pregevole assolo finale di chitarra, la canzone si riferisce al periodo del lockdown. Sembra di non volerne più parlare, ma quei momenti hanno rafforzato i legami, hanno unito le persone, anche nella solitudine.
Le ballate semi-acustiche
In alcune canzoni di Traces, pur nella presenza costante della chitarra elettrica, la chitarra acustica e l’organo accompagnano verso suoni più melodici e Hernandez & Sampedro trovano maggiore ispirazione nel folk-rock. Diamond è l’ultima canzone scritta per l’album e trae ispirazione da una dichiarazione di Compay Segundo, artista cubano che diventò famoso in tarda età. A volte si è come pietre preziose che rimangono sotto terra, ma presto o tardi arriva il loro momento di splendere. Only You And Me, dolce ballata lenta, torna nel periodo del lockdown e consente a Hernandez di scrivere la sua prima vera canzone d’amore. In quel periodo trascorse 24 ore al giorno con la compagna e, lungi dal recarsi disturbo, il legame si rafforzò. Dopo quei giorni arrivò una figlia, frutto di un amore ancora più forte. Freedom Run, classica ballata country-rock semi-acustica, è un urlo di ribellione al bullismo, che spesso colpisce le persone più sensibili, quelle che vogliono avere un proprio pensiero, senza omologazioni. “Quando la vita si fa dura, devi cambiarla. Smettila di cadere davanti a loro”, urla Hernandez, come in un accorato vaffanculo.
L’eclettico Sampedro
Sampedro si riconosce per uno spiccato eclettismo nella composizione che trova particolare ispirazione in uno dei suoi grandi miti: Neil Young. Broken Mirrors è la canzone più composita di Traces. Il cantato all’unisono con la chitarra nell’attacco della prima strofa e l’assolo di chitarra riportano allo stile di composizione e ai suoni del canadese. Gli specchi infranti del titolo rappresentano l’incapacità delle persone di mantenere la propria identità (“Riesci a vedere la tua vita tra le sbarre della tua mente?”). L’unica religione possibile è quella che mira alla libertà e al rifiuto delle imposizioni (“Non mi fido di chi mi dice cosa devo fare”). More than I can do, ballata rock a tempo medio che si strugge per quelle anime gemelle, nate per stare insieme ma che si separano forzatamente per circostanze sfavorevoli, aggiunge al sound una bella chitarra acustica. Molto interessanti i cori che inseguono la voce principale e il lungo assolo di chitarra elettrica che ancora riportano all’epoca del super-gruppo CSN&Y in versione elettrica. Warm Wind, unica canzone totalmente acustica, si regge su un arpeggio di chitarra e su bellissimi cori a più voci che ci fanno risentire ancora quella tradizione folk americana a cui si sono spesso ispirati anche i grandi del grunge e del heavy metal. Sampedro nella canzone ci chiede se siamo davvero arrivati dove avremmo voluto. “Ora il domani è già ieri, come un uccello libero che vola via.” Il tempo passa in fretta, la vita non è infinita.
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IL COMPENDIO MUSICALE DI 20 ANNI DI COLLABORAZIONE
Traces è un album multiforme, perché raccoglie l’esperienza di una collaborazione artistica che dura ormai da vent’anni, rivisitando tutti i generi che Hernandez & Sampedro hanno proposto nei due decenni trascorsi. Si passa dalla robustezza dello stoner rock e del punk-rock alla dolcezza malinconica di un brano acustico come Warm Wind, passando dal grunge, dalla ballata rock e perfino dal country-folk. È come se il Neil Young elettrico, insieme ai sodali Crosby, Stills & Nash (a cui fa particolare riferimento Sampedro), si fosse incontrato con il punk-rock e il metallo più pesante (dai quali trova maggiore ispirazione Hernandez). Non mancano le parentesi semi-acustiche di quel rock più melodico che entrambi apprezzano. Il disco è stato registrato in presa diretta per ciò che riguarda la sezione ritmica e gli strumenti di accompagnamento, insieme ai due musicisti che seguono il duo anche dal vivo (Jack La Bamba e Luca El Chapo) e al tastierista Giuliano “Juanito Guerrero” Guerrini, che ha anche co-prodotto l’album. A differenza dei dischi precedenti, per i quali i brani venivano scritti in acustico e poi riarrangiati in elettrico, i brani di Traces sono stati costruiti direttamente in sala prove. Hernandez, che si distingue per una voce molto acuta (davvero pregevole anche in falsetto in Only You And Me), suona le partiture ritmiche sulla chitarra, mentre Sampedro è, oltre che vocalist, l’incisivo chitarrista solista (compaiono assoli di chitarra elettrica in quasi tutte le canzoni).
Curiosità
Si è sempre dibattuto se fosse artisticamente più proficuo scrivere un testo per poi adattarci la melodia o, al contrario, comporre la musica per poi applicarvi la componente lirica. Hernandez utilizza una sorta di terza via, un procedimento stilistico curioso. Come primo passo pensa alla musica e, contestualmente, vi adatta un testo fasullo, senza significato. Un metodo che gli consente da subito di verificare che la melodia e le armonie che ha in testa possano funzionare. Poi, una volta che l’idea musicale è stata rielaborata con gli arrangiamenti da band, la dinamica e i suoni, ritorna sui testi casuali e li sostituisce con le liriche finali. Genera curiosità anche la scelta di attribuirsi nomi ispanici. Questa scelta ha avuto un motivo ben preciso: molti dei grandi gruppi di stoner rock provengono dalla California e dal Messico e i loro componenti hanno origine ispanica. Da qui si formò l’idea di Luca Damassa, Mauro Giorgi e i loro compagni di avventura di assegnare anche a loro stessi nomi d’arte ispanici.
Tira tu le conclusioni…
- Conosci l’album Traces di Hernandez & Sampedro?
- La musica, il rock e i loro mille affluenti. Nell’articolo si parla di stoner rock, un sotto-genere meno conosciuto al grande pubblico. Lo conosci nelle sue peculiarità?
- I gruppi con più autori. A volte non funziona, in altri casi sì. Dopo l’ascolto, non ti sembra che Traces trovi un buon amalgama tra autori così diversi?
- La musica non ha età. In questo caso abbiamo un duo formato da musicisti con vent’anni di differenza tra loro. Cosa ne pensi?
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