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Traduzione Balboa Park, Bruce Springsteen

Aggiornato il 14 Mag, 2023 | Words and Music |

Traduzione di BALBOA PARK (Bruce Springsteen)

 

Leggi la mia presentazione di BRUCE SPRINGSTEEN

 

BALBOA PARK

 

Stese la sua coperta sotto la strada

Mentre il cielo della sera si faceva scuro

Sniffò un po’ di toncho dal suo barattolo di cocaina

E si diresse verso Balboa Park

Dove gli uomini nelle loro Mercedes

Arrivano di notte per assicurarsi

Nel fresco della sera di San Diego

I servizi dei ragazzi del confine

 

Era cresciuto vicino alla Zona Norte

Passando il suo tempo tra faccendieri e contrabbandieri

Ingoiava le loro sfere di cocaina

Le portava attraverso il rettilineo della Dodicesima Strada

Dormendo in un ricovero

Se la notte si faceva troppo fredda

Scappando dalle pattuglie di polizia

che controllavano l’immigrazione al confine

 

Passato il rottamaio oltre i binari della ferrovia

E prendendosi tutte le secchiate del temporale

Stesero le loro coperte sotto la strada

E ciascuno si prese un nome

C’era X-Man e Cochise

Little Spider con le scarpe da basket coperte di fango del fiume.

Erano venuti a Nord in California

E sono finiti con il veleno nel sangue

 

Fece quello che doveva fare per i soldi

Delle volte mandava a casa quello che poteva dividere

Il resto finiva in scarpe da basket e in dosi

E in jeans come quelli che portavano i gringo.

 

Una notte la polizia di confine fece una retata sulla Dodicesima Strada

Una grossa macchina arrivò veloce per il viale

Spider restò immobilizzato dai suoi fari anteriori

Fu colpito e cadde secco.

Mentre la macchina fuggiva veloce, Spider si teneva lo stomaco

Barcollò fino alla sua coperta nel sottopassaggio

Là si sdraiò, mentre sentiva il proprio sangue con la lingua

Chiuse gli occhi e ascoltò le auto che sfrecciavano via

 

Leggi la mia presentazione di BRUCE SPRINGSTEEN

 

Dario Migliorini

 

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Dario Migliorini

Dario Migliorini

Autore

Mi presento… sono Dario Migliorini, un giovanotto del 1971 nato a Codogno e residente nel Basso Lodigiano. Convivo con Lara, ho una figlia, Elisa, e sono il primo di quattro fratelli. Mi sono laureato in Economia e Commercio, ma ho ereditato dal mio compianto papà Umberto la passione per la scrittura. Lui, oltre a essere uno storico amministratore locale, si era appassionato di storia lodigiana e aveva scritto diversi libri sull’argomento. Io, dopo la sua morte, ho curato la pubblicazione di due biografie: E Sono Solo Un Uomo (che racconta la vita del sacerdote missionario Don Mario Prandini) e Il Re Povero (che ripercorre tutto quello che mio padre ha combinato su questa terra). Dal 2008 presiedo anche un Centro Culturale che mio padre aveva fondato nel 1991 e che ora porta il suo nome

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