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Traduzione Downbound Train – Bruce Springsteen

Aggiornato il 26 Feb, 2022 | Words and Music |

Traduzione di DOWNBOUND TRAIN – Bruce Springsteen

 

Leggi qui la recensione di Downbound Train

 

UN TRENO CHE PORTA GIU’

 

Avevo un lavoro, avevo una ragazza

Avevo qualcosa che girava, signore, in questo mondo

Mi licenziarono giù al deposito legnami

Il nostro amore si incrinò, i tempi si fecero difficili

Adesso lavoro giù all’autolavaggio

Dove non fa altro che piovere

Non ti senti come se corressi

Su un treno che porta giù?

 

Lei disse solamente: “Joe, me ne devo andare

Quello che c’era una volta ora non c’è più”

Fece le sue valige e mi lasciò alle spalle

Comprò un biglietto alla Central Line

Di notte, quando dormo, sento quel fischio lagnoso

Sento il suo bacio nella foschia piovosa

E mi sento come se stessi correndo

Su un treno che porta giù

 

La scorsa notte ho sentito la tua voce

Stavi piangendo a dirotto, eri così sola

Dicevi che il tuo amore non era mai morto

Che mi stavi aspettando a casa

Ho messo la giacca, ho corso per i boschi

Ho corso finché ho creduto che il mio petto esplodesse

Là nella radura, oltre l’autostrada

Sotto la luce della luna la nostra casa risplendeva

Ho attraversato il cortile, mi sono buttato alla porta d’ingresso

Il mio cuore batteva forte, ho salito le scale

La stanza era buia, il nostro letto vuoto

In quell’istante ho risentito quel lungo fischio lagnoso

E sono caduto in ginocchio con la testa tra le mani e ho pianto

 

Adesso agito un martello pneumatico lungo la ferrovia

Pianto le traversine, lavorando sotto la pioggia

Ora, questo non ti fa sentire come se stessi correndo

Su un treno che porta giù?

 

Traduzione di Dario Migliorini

 

Leggi qui la recensione di Downbound Train

 

Esprimere se stessi è segno di vitalità e di distinzione. Fallo anche tu e commenta qui.

 

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Dario Migliorini

Dario Migliorini

Autore

Mi presento… sono Dario Migliorini, un giovanotto del 1971 nato a Codogno e residente nel Basso Lodigiano. Convivo con Lara, ho una figlia, Elisa, e sono il primo di quattro fratelli. Mi sono laureato in Economia e Commercio, ma ho ereditato dal mio compianto papà Umberto la passione per la scrittura. Lui, oltre a essere uno storico amministratore locale, si era appassionato di storia lodigiana e aveva scritto diversi libri sull’argomento. Io, dopo la sua morte, ho curato la pubblicazione di due biografie: E Sono Solo Un Uomo (che racconta la vita del sacerdote missionario Don Mario Prandini) e Il Re Povero (che ripercorre tutto quello che mio padre ha combinato su questa terra). Dal 2008 presiedo anche un Centro Culturale che mio padre aveva fondato nel 1991 e che ora porta il suo nome

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